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lunedì 8 ottobre 2012

L' ANGURIA FA BENE AL CUORE


Dolcissima, succosa e simbolo per eccellenza dell'estate. Mangiata come merenda in spiaggia o come frutto a fine pasto durante una calda giornata estiva, l'anguria da sempre rivela le sue capacità dissetanti e rinfrescanti, che l'hanno eletta regina di agosto. 

Non tutti sanno che oltre ad essere buona e leggera, però, l'anguria è anche un'ottima alleata nel contrasto delle malattie cardiache e del colesterolo cattivo.  Un recente studio realizzato dall'Università di Purdue e pubblicato sul Journal of Nutrition Biochemistry, ha infatti dimostrato tutte le proprietà benefiche di questo frutto, così amato durante la bella stagione.


Insieme agli alimenti che nelle scorse settimane erano stati indicati per prevenire il colesterolo cattivo, dunque, troviamo anche l'anguria che, grazie ad una molecola presente nel frutto, aiuterebbe a ridurre il peso e a contrastare le malattie cardiache, aiutando nella lotta al colesterolo cattivo.

Ad essere presa in analisi dai ricercatori è stata la citrullina, molecola presente nel frutto e ricca di un'efficacia preventiva nei confronti dell'ipertensione e delle patologie cardiache. Sebbene queste caratteristiche fossero già note alla comunità scientifica, nuove analisi hanno posto l'attenzione anche sulle proprietà contro il colesterolo cattivo. 

I ricercatori hanno infatti individuato due gruppi di topi, nutrendoli con una dieta ricca di acidi grassi e colesterolo. Metà degli animali, però, ha ricevuto acqua contenente il due per cento di succo di anguria, mentre agli altri è stata somministrata acqua addizionata solo della quantità di carboidrati contenuta nel frutto.

I risultati hanno evidenziato come il primo gruppo di topi avesse registrato una diminuzione del trenta per cento del peso corporeo, con un aumento della metà di colesterolo rispetto agli altri. I topi che avevano bevuto il succo d'anguria, inoltre, avevano il cinquanta per cento in meno di placche arteriosclerotiche depositate sulle pareti interne dei vasi sanguigni.

Ma se i ricercatori non hanno dubbi sulla molecola responsabile delle proprietà benefiche dell'anguria, la citrullina appunto, ancora molti sono i dubbi relativi alla dose minima necessaria per sviluppare le caratteristiche salvacuore. Il prossimo passo della ricerca, spiega Shubin Saha, primo autore dello studio condotto dagli scienziati dell'Università di Purdue, sarà proprio questo.

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