Immigrato clandestino evita espulsione:
ha 106 anni, permesso per motivi umanitari
Singolare vicenda di un anziano peruviano giunto a Roma nel 2000 per venire a trovare la figlia: scaduto il visto, era rimasto rischiando l'arresto e il foglio di via
ROMA - Era arrivato nella Capitale con un visto provvisorio, nel 2000, per venire a trovare la figlia che non vedeva da tanto tempo. Poi era rimasto a Roma. Da Clandestino. Tempo fa, però, la polizia ha scoperto che non aveva i documenti in regola: espulsione, vorrebbe la legge. Non fosse che l'immigrato clandestino è un centenario. Arcenio Cobba Balcazar, un cittadino proveniente dal Perù, è nato infatti nel 1906. Così anche la legge si è fermata: tanto più che qualcuno aveva chiesto per l'uomo un permesso di soggiorno - finalmente arrivato - per motivi umanitari.
FESTA DI COMPLEANNO - Arcenio, 106 anni, potrà
dunque proseguire la sua lunga vacanza con la figlia.
Anni fa, allo scadere del visto d'ingresso, l'idea di dover
andare via e lasciare i propri cari lo ha rattristato così tanto
da spingerlo a rischiare una vita da clandestino alla sua non
più tenera età. Incurante del rischio di poter essere espulso
si era stabilito a Roma e, nel 2006, il suo centesimo
compleanno era stato festeggiato da alcuni rappresentanti
della comunità del Sud America a Roma, che avevano
preso a cuore la sua situazione ed hanno chiesto delle
indicazioni alla Questura per poter regolarizzare il cittadino
clandestino.
DECISIONE DIFFICILE - La decisione di concedere
all'anziano immigrato un permesso di soggiorno o
procedere invece al suo allontanamento dal Paese è stata
«tecnicamente» molto difficile per gli addetti ai lavori. Alla
fine però, valutata l'età dell'uomo e il suo desiderio di
restare con i propri cari, è stato concesso un permesso di
soggiorno per «motivi umanitari» dall'Ufficio Immigrazione
della Questura.
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