Pagine

giovedì 20 settembre 2012

I SERIAL KILLER AMANO?

"L'individuo giunge a organizzare tutte le pulsioni parziali sotto il primato genitale e ad amare un oggetto totale, ossia un oggetto-persona che abbia in se sia aspetti buoni che cattivi, e con la quale è possibile instaurare una relazione cognitiva e affettiva matura" Freud



Davvero siamo tutti capaci di amare? Anche dei mostri come i serial Killer? Se sì, che tipo di amore possono provare?

Solitamente il concetto di amore non viene accostato al serial killer, colui che pare aver perso ogni segno di umanità. Eppure molti criminologi affermano che il serial killer è mosso, inconsciamente, da un sentimento amoroso distorto.
Il fondatore della psicoanalisi, Freud, afferma che prima di tutto bisogna distinguere due modi di amare ben differenti : "L'amore parziale e totale".
Per poter spiegare questo concetto, si parla in primis di oggetto parziale e totale. Il primo appaga pulsioni e bisogni parziali e sono soggetti che non hanno dei fini riproduttivi, come afferma la psicoanalisi, e quindi "perversi". Ma gli studiosi considerano tutto ciò facente parte dello sviluppo di qualsiasi individuo, e quindi normale.
"L'investimento su un oggetto totale, presuppone una maturità non solo sessuale ma anche psichica e affettiva da parte del soggetto", Questa è la definizione che la psicoanalisi da della maturità affettiva. La persona in questo secondo caso, quindi, avrà uno sviluppo psico-affettivo più evoluto rispetto ai soggetti che rimango attaccati a un oggetto parziale.
Per capire meglio la differenza tra i due concetti provo a fare un esempio. mettiamo il caso che il vostro partner si comporti in modo lunatico con voi, alternando momenti di affettuosità e gentilezza a sfoghi aggressivi e violenti di fronte a una piccola frustazione, come può essere un messaggio di un vostro compagno di scuola. Se poi vi proibisce categoricamente di uscire con gli amici, o di frequentare la palestra, o avere hobby, non per banale gelosia ma per il timore di essere abbandonato, è un chiaro esempio di amore parziale, ovvero amore in cui si ama l'oggetto non per quello che è, ma per ciò che rappresenta, ovvero l'appagamento di un bisogno d'affetto, di protezione, di paura della solitudine, di sottomettere l'altro al proprio narcisismo, di puro soddisfacimento sessuale, e altro ancora. Parziale significa soddisfacimento a uno o più bisogni immediati.
Ovviamente i serial killer rientrano, senza dubbio, in questa categoria, e con l'aiuto di alcuni esempi cercherò di spiegare il perchè.

Ted Bundy: uccise più di 30 donne, in prevalenza studentesse con i capelli lisci e lunghi, perchè queste ricordavano la sua ex fidanzata Stephanie la quale, bella e buona di famiglia, abbandonò Ted. In lui, è rilevante il tema dell'abbandono: il primo "fantasticato", da parte della madre, che per molti anni si finse sua sorella; il secondo "reale" da parte di Stephanie, che per Bundy comportò una profonda depressione durata più di un anno. Questi due traumi provocarono in lui il desiderio di vendetta, un odio riversato dapprima su Stephanie, e poi su altre vittime. Su di loro Bundy scatenava tuatta la sua rabbia e violenza martoriando i corpi a colpi di spranghe, rami e sassi. L'odio verso le donne nasceva da precedenti episodi vissuti come rifiuti e abbandoni. Non riuscì mai a esprimere sentimento di affetto, neppure con la madre.


Jeffrey Dahmer: amava conservare pezzi di alcune delle sue vittime nel suo appartamento, nonchè mangiarne altre. A sua detta in questo modo aveva la sensazione di "poterli tenere sempre con se". Nei rituali ossessivi di conservazione, si nasconde una profonda solitudine di Dahmer, e una profonda angoscia abbandonica. Forse fu capace capace davvero di amare qualcuna delle sue vittime, tuttavia non è possibile dire che tipo di amore fosse.









Ed Gein: in seguito al lutto della madre religiosissima alla quale era profondamente legato, cominciò ad uccidere a fare macabri rituali: riesumava cadaveri sui quali esercitava strani tentativi di "resurrezione", svuotava i corpi delle sue vittime dagli organi interni per indossarne il corpo stesso, ed infine aveva rapporti sessuali con i cadaveri, anche se Gein negò fermamente quest'ultima accusa. Nel caso di Gein probabilmente il suo unico vero amore fu quello di un bambino per la madre. Più in generale, nel caso dei necrofili, si può affermare che il loro oggetto serve esclusivamente al puro soddisfacimento di una pulsione sessuale primitiva, un corpo unerme sul quale esercitare il più sconfinato e incontrastato dominio. Per questo sono classificabili oggettivamente come amori perversi e parziali.



Andrey Chikatilo: uccise più di 50 tra bambini e ragazzi e su alcune delle sue vittime praticò atti di cannibalismo. Da piccolo fu ossessionato dalle storie che sua madre gli raccontava su un suo presunto fratello sequestrato e mangiato dai contadini del villaggio per non morire di fame, che lo traumatizzarono non poco. Nell'adolescenza soffrì di una grave disfunzione sessuale che lo rese impotente a vita. Divenuto insegnante, venne deriso dagli studenti che lo additarono soprannominandolo "oca" e "finocchio" per le pose scomposte e per le continue molestie agli alunni. La sua prima vittima fu una bambina di 9 anni, che, dopo non essere riuscito a violentare, uccise efferatamente con forti e decise coltellate. Sembra avere un ruolo importante nei suoi atti il tema della vendetta e il trionfo su oggetti inferiori. Nel caso del pedofilo c'è un'incapacità ad avere soddisfazione sessuale in relazioni simmetriche con adulti, ma predilige il rapporto asimmetrico con i bambini. In questo caso il piacere sessuale e psicologico deriva dall'appagamento di un bisogno parziale di processo, di trionfo e di potenza.

I serial killer sono incapaci di amare una persona nella loro totalità.
Ciò è dato dalla loro personalità incompleta, primitiva e non strutturata; dai loro meccanismi di difesa e soprattutto dalle loro pulsazioni parziali, che non hanno raggiunto il primato della genitalità, e che dunque sono costrette al soddisfacimento tramite oggetti parziali. Le vittime servono esclusivamente a soddisfare un bisogno. Il senso di colpa nei serial killer è pari al senso di colpa di una persona comune al rompersi di un elettrodomestico; era un oggetto tra tanti.
Freud afferma che "Il modo in cui siamo stati amati determina il modo in cui amiamo". Chi non ha mai conosciuto un amore sano, ma solo un amore violento, anafettivo, crescerà con l'idea che quello sia l'amore, introietterà quei comportamenti e amerà con quelle modalità.

Nessun commento:

Posta un commento