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domenica 11 novembre 2012

AL RITMO DI PSY NELLA CAPITALE!!!!


Flash Mob Gangnam Style a Roma. Partecipano in 30mila (VIDEO)
Al ritmo del celebre tormentone di PSY, nella Capitale ha avuto luogo quello che per gli organizzatori è stato l'evento di questo tipo più affollato al mondo.



Ieri pomeriggio, intorno alle 16:45, una folla oceanica ha dato il vita ad un flash mob GanGnam Style in piazza del Popolo a Roma. Sono stati ben 30mila i giovanissimi che, appena è partito quello che è diventato un vero e proprio tormentone musicale, hanno iniziato a ballare e saltare coinvolgendo con vitalità ed energia tutte le persone presenti in piazza. Il flash mob è stato organizzato con un passaparola su Facebook e si è svolto, con enorme successo, in molte città italiane e del mondo al ritmo della celebre canzone di PSY.

Sebbene le forze dell’ordine siano state colte alla sprovvista, il grande evento, che gli organizzatori hanno definito come il flash mob più affollato del mondo, si è svolto senza grossi intoppi. Uomini in divisa, infatti, non se ne sono visti; solo alla fine del mob alcuni vigili hanno fatto in modo da far defluire nel miglior modo possibile le migliaia di persone attraverso le vie attorno alla piazza.

Quello di Roma, dunque, è stato un evento affollatissimo. Ancor più di quelli di Milano e Parigi che pure avevano coinvolto migliaia di persone al ritmo del GanGnam Style, il cui video ufficiale su YouTube è diventato ormai il secondo più visto della storia, avendo appena superato  superato “On the Floor” di Jennifer Lopez e restando, per ora, solo alle spalle di Justin Bieber che, con la sua Baby, vanta circa 795 milioni di visualizzazioni.

Un motivo, quello del sudcoreano, così planetario da aver coinvolto anche il neo-rieletto Barack Obama il quale ha dichiarato che, sebbene per ovvi motivi non possa ballarla in pubblico, sarebbe felice di fare un balletto privato per sua moglie Michelle al ritmo di GanGnam Style. Un vero e proprio fenomeno di massa, dunque, che sta coinvolgendo sociologi e politologi internazionali che, in questa canzone apparentemente senza senso, riescono a cogliere una sorta di ponte culturale tra Occidente ed Oriente.

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